Quali sono i brand da guardare nel 2022?

Ogni anno il mercato tende a rivoluzionarsi quasi completamente quindi è probabile che un marchio che qualche mese prima non aveva alcuna rilevanza riesca a migliorare la sua importanza. Ormai si deve tenere presente che molti marchi possono offrire nel corso del tempo dei prodotti a grande livello tecnologico che quindi possono essere apprezzati da un vasto pubblico di utenti.

Il problema sta nel fatto che non sempre il prodotto migliore riesce ad avere il grande successo di mercato che merita ma viene superato non in termini tecnologici ma per cause esterne come una politica di mercato più aggressiva.

I brand da guardare nel 2022che possono nascondere delle interessanti opportunità

I brand da tenere in grande attenzione nel 2019 sono i più interessanti per coloro che vogliono dei prodotti di qualità in tutte le categorie merceologiche tenendo presente comunque che ormai non è possibile pensare di rimanere sul mercato senza investire nelle nuove tecnologie riuscendo in questo modo a proporre prodotti sempre più appetibili.

La pandemia da COVID, inoltre, ha gettato le basi per un dibattito acceso tra coloro che seguono la medicina, le case farmaceutiche, e coloro che invece, sulla base del principio dell’automedicamento e autodeterminazione scelgono per la propria salute vie alternative e più sicure quali l’omeopatia e le medicine naturali.

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Lo stato del turismo per l’autunno 2021

Qual è lo stato del turismo per l’autunno 2021? Che cosa possiamo aspettarci dall’offerta turistica al momento? Dopo il periodo di quarantena, c’è sempre voglia di ripartire e di dimenticare il periodo: quale modo migliore se non quello di fare un viaggio, una vacanza rilassante e riprendersi del tutto? Il mercato turistico in Italia per l’autunno punta tutto sulla bellezza di luoghi magici.

Città d’arte e musei a cielo aperto

Da Torino a Firenze, da Roma a Palermo, i turisti stanno riscoprendo le bellezze nostrane, e non c’è proprio niente di meglio di avere l’occasione di fare un giro per le città d’arte più famose di sempre. Dal momento in cui non fa ancora molto freddo, però, è possibile girare liberamente per le vie della città. Ed ecco che Firenze, con i suoi mille tesori, è la località ideale in cui fare un weekend fuori porta. Che dire poi di Roma, la capitale d’Italia? Perfetta.

L’estate è finita, ma la voglia di mare no

Fare una vacanza in sicurezza ad Alba Adriatica è davvero l’ideale per chi desidera salutare l’estate. Oltre ad avere un’offerta turistica mirata per tutti – adatta alle coppie, famiglie in viaggio con bambini o gruppi di amici – Alba Adriatica sa mettere a proprio agio i turisti. Sebbene l’estate sia finita, c’è sempre un po’ il desiderio di trascorrere qualche giorno al mare, magari godendosi gli ultimi raggi solari prima dell’inverno. Tra l’altro, essendo bassa stagione, non ci sarà nemmeno la solita calca e ci si potrà godere dei giorni super rilassanti.

Alla scoperta dei borghi medioevali

Con la campagna vaccinale di Covid-19 abbiamo fatto dei passi in avanti. Tuttavia, i turisti per il momento stanno riscoprendo il piacere di fare una vacanza in Italia e di andare a caccia di tesori inestimabili. Abbiamo la fortuna di vivere nel Bel Paese, dove è possibile ovviamente fare un salto nei principali borghi medioevali. Ci vengono in mente i più famosi, come San Leo o Santarcangelo di Romagna, locali nella Riviera Romagnola. Sono degli enormi punti di riferimento per chi vuole vivere una vacanza in sicurezza senza rinunciare alla storia, all’arte, alla cultura e all’offerta gastronomica di una cucina tipica e tradizionale.

I trend per l’arredamento che non ci aspettavamo

Quali sono i trend per l’arredamento che proprio non ci aspettavamo ma che hanno saputo conquistare il cuore degli appassionato di design? L’arredo, si sa, può cambiare ogni anno, e sono stati tanti gli stili che si sono susseguiti nel tempo, e che ogni tanto magari ritornano. Tuttavia, non vogliamo solo concentrarci sui grandi classici o evergreen, ma anche sulle nuove tendenze.

Grès Porcellanato

Il pavimento in grès porcellanato è ormai diventato un classico senza tempo. In pochi anni si è letteralmente affermato sul mercato fino a diventare più di un trend. Presenta delle caratteristiche molto ben precise: anzitutto, è elegante e raffinato, ma soprattutto è resistente, adatto a chiunque. L’elevata resistenza all’usura lo rende ideale in molti ambienti, dalla cucina al bagno, ma anche in camera da letto. Dal momento in cui non assorbe molta acqua, è persino indicato per gli spazi esterni.

Stile classico e tradizionale? Sì, tornano in tendenza

Dopo un periodo in cui non si è parlato altro che della passione per lo stile moderno, se non addirittura minimal, ecco che cresce la richiesta e la domanda verso lo stile classico e tradizionale. Un arredo che dopotutto non può passare di moda e che ancora oggi attira tantissimo. C’è un altro aspetto da considerare: il design classico dà un senso di famiglia e di calore senza eguali. 

Vince lo stile eclettico

Tanto nel mondo della moda che dell’arredo vince lo stile eclettico. In poche parole, le persone vogliono esprimere la propria personalità, rendere unico e speciale il proprio spazio abitativo. Per fortuna, ci sono molti modi per distinguersi, come introdurre dei mix di colori particolari, per uno stile inconfondibile e proprio.

Domotica

Forse non ci aspettavamo che la nostra casa sarebbe diventata sempre più tecnologica e in grado di rispondere alle nostre esigenze. Dai comandi vocali fino agli impianti domotici, però, abbiamo la possibilità di realizzare uno spazio abitativo smart e intelligente.

Un vero e proprio passo in avanti verso il futuro, verso soprattutto una casa che possa essere pronta per ogni evenienza, ben protetta. A parere nostro è tra i trend del 2022 da non lasciarsi sfuggire.

Il Covid e il boom del take away

Nell’ambito dello stato di emergenza e nello stato delle misure amministrative, la ricezione al pubblico è vietata per alcuni edifici pubblici e in particolare ristoranti e bar, che sono limitati alla consegna e portare fuori. ! Nell’era Covid-19, le chiusure dei canali tradizionali di vendita di abbigliamento e tanto altro, hanno trainato gli ordini online e, gli e-commerce hanno preso sempre di più il sopravvento sui negozi fisici.

Ma purtroppo non ci può essere affollamento nel mondo che convive con il coronavirus e le indicazioni che lo disciplineranno dovranno accodarsi a delle linee guida. Il non assembramento è una questione fondamentale!

A questo proposito il take away sta vivendo una crescita senza precedenti. Questo mercato, che riguarda principalmente il cibo tradizionale o veloce, è lontano dall’essere saturo. Diventa quindi fondamentale per i ristoratori, ma anche per tutti gli amanti del cibo compresi, posizionarsi lì!

Sono consentiti il take-away e non solo la consegna a domicilio, con orari però dedicati e appuntamenti ben precisi per il ritiro, un po’ come dovrebbe essere nella parrucchiera e nei centro estetici. Se durante l’emergenza sanitaria bar e ristoranti potranno sostituire l’accoglienza al pubblico con il take-away, non tutti erano in grado di farlo prima… A parte l’emergenza sanitaria, quali strutture possono praticare il take-away? Affinché un bar o un ristorante svolga un’attività da asporto è necessario, cumulativamente:

  • averlo dichiarato tra le sue attività svolte per lo stabilimento interessato ;
  • di essere espressamente autorizzato a farlo dal suo contratto di locazione commerciale.

Tuttavia, in questo contesto, i decreti hanno, di fatto, autorizzato bar e ristoranti a esercitare l’attività di asporto durante l’emergenza sanitaria, anche quando non compare nel loro contratto di locazione.

Ristoratori e commercianti offrono un servizio di consegna, inoltre esistono delle piattaforme che riuniscono i ristoranti che producono la loro offerta e garantiscono la consegna ai propri clienti. Hanno solo il ruolo di connettere e portare affari. Prendono una commissione dal 10% al 15% per ordine, ma offrono comunque a ristoratori e commercianti una presenza digitale completa (Internet, App, social network). I clienti beneficiano del servizio clienti, che contribuisce al successo di questa tipologia di piattaforma.

Le regioni dell’edilizia in Italia

Il progresso del mercato edilizio nel nostro paese è minore alla media europea stimata nel 3,1%; soltanto il Regno Unito, alle prese con le incognite della Brexit, ha registrato un trend del mercato edilizio peggiore di quello italiano.

Negli anni, in Italia il settore edilizio ha visto tanti alti e bassi, ovvero momenti di crescita, alternati da periodi di crisi che hanno portato addirittura al fallimento di parecchie aziende. Oggigiorno, invece, si prospetta una leggera ripresa: nelle imprese edili di ieri (fra il 2008 e il 2016), la crisi ha condotto alla scomparsa sul mercato di oltre 120 mila imprese di costruzioni; il Bel Paese ha segnato un timido aumento degli occupati solo nel 2017 (circa 5.000 unità); nelle imprese edili di oggi (biennio 2020-2021), per fortuna il settore edilizio è in ripresa, infatti è prevista una crescita di 4,5 miliardi.

Sostenibilità, digitalizzazione e materiali innovativi, sono le parole chiave del futuro settore edilizio in Italia. Complice di ciò sono sicuramente i nuovi processi produttivi e l’innovazione nei prodotti, insieme alle tecnologie digitali che rappresentano gli elementi essenziali per un adeguamento ai cambiamenti di un mercato sempre più globale. E’ definita edilizia 4.0 ciò per cui si punta al rinnovamento di processi e materie prime per costruire edifici che siano più dinamici sotto il punto di vista energetico. 

In Italia, le regioni settentrionali vanno meglio nei settori edilizia, fanno da guida Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e Piemonte nella classifica sull’edilizia che sintetizza gli indicatori sulle emissioni di CO2 da settore residenziale e la riqualificazione energetica degli edifici.

Edilportale è un Marketplace, si tratta di un luogo virtuale italiano in cui rivenditori, imprese e professionisti che vendono e acquistano prodotti, materiali e attrezzature da costruzione ( ad esempio intonaci a Rimini, vernici e collanti, coperture, strutture, isolamento, porte e finestre e tanto altro in tutta Italia). I professionisti si occupano di realizzare e aggiornare le schede prodotto, complete di specifiche tecniche, informazioni sull’azienda, referenze, file BIM e 3D, elenco dei rivenditori e un forum di richiesta informazioni. In questo modo è possibile entrare direttamente in contatto con progettisti, architetti, ingegneri, costruttori e imprese.

Coronavirus: come cambia il settore lavoro

I grandi e improvvisi mutamenti che stanno investendo l’intero tessuto sociale, letteralmente travolto dall’emergenza provocata dalla pandemia Coronavirus, stanno avendo importanti ripercussioni anche sul mondo del lavoro.

Un numero elevatissimo di aziende ha urgenza di ripensare la propria organizzazione e di snellire tutti quei processi tradizionalmente svolti all’interno di uffici e studi. 

Procedure consolidate e consuetudini vengono rapidamente messe da parte, gli spazi fisici vengono abbandonati per dare il via ad un processo di rinnovamento che, in condizioni normali, avrebbe trovato piena applicazione solo tra qualche anno.

“Il Coronavirus è un prezioso esperimento di sociologia”

Il primo passo di questo processo è certamente il Lavoro Agile, i cui vantaggi sono ben descritti da  Domenico De Masi  professore emerito di Sociologia del lavoro presso l’Università “La Sapienza” di Roma.

 In qualità di fondatore della SIT, Società Italiana Telelavoro, per la diffusione del telelavoro e la sua regolamentazione sindacale, il professor De Masi non ha esitato a definire il Coronavirus un “prezioso esperimento di sociologia , sottolineando come lo smart working applicato all’improvviso ed in larga scala per favorire il distanziamento sociale, sia da considerare, in termini di benefici e produttività, “il modo migliore di lavorare”.

Quanto era diffuso il lavoro agile prima dell’attuale emergenza sanitaria?

Uno studio condotto dall’Osservatorio smart working del Politecnico di Milano riferisce che nel 2019 erano 570.000 i “lavoratori agili” in Italia, numero in crescita del 20% rispetto all’anno precedente, ma, stando ai dati dell’Eurostat, il nostro Paese è ancora sotto la media europea per utilizzo dei vantaggi forniti dalla tecnologia.

 Il motivo di questo ritardo in Italia è da imputare, secondo l’analisi del professor De Masi,  ad “una resistenza patologica al cambiamento”, nonostante evidenti vantaggi per le aziende, i lavoratori e l’ambiente. 

Lo Smart Working consente infatti un importante contenimento dei costi di gestione delle strutture aziendali, un generale alleggerimento dei processi produttivi, una maggiore flessibilità oraria per il lavoratore e una drastica riduzione dei livelli di inquinamento atmosferico in città. 

Nel nostro Paese, prima dell’emergenza sanitaria, lo Smart Working oltre a non essere largamente diffuso, era applicato a livello opzionale esclusivamente a seguito di accordi individuali. 

Oggi i decreti del Governo hanno di fatto liberalizzato questa forma di lavoro consentendo alle aziende di scegliere il lavoro agile senza accordo individuale. 

Siamo pronti a far nostro questo modo di lavorare?

Per cogliere appieno questa opportunità le aziende dovranno riorganizzare  gerarchie e collaborazioni, gestire efficacemente le persone radunandole non più attorno ad tavolo ma attorno a un progetto, in modo snello, dimenticando gli uffici e le riunioni in spazi rigidamente interpretati.

Alle diverse figure professionali coinvolte in questo processo si chiederà di far proprio un nuovo schema mentale e di accogliere una vera e propria rivoluzione culturale del lavoro. E, di conseguenza, della formazione: se prima conseguire un diploma di laurea online era considerato un’ “alternativa”, ora e per molto tempo sarà considerata la normalità.

Come sottolineato in una interessante guida sulle professioni del futuro realizzata da Risorse.it da tempo impegnata nella creazione di percorsi formativi su misura per i lavoratori nell’ottica di un “long life learning” (e ora in prima line per lo sviluppo dello Smart Working), è fondamentale focalizzare la formazione nell’ambito della tecnologia e del digitale.

Imparare a gestire grandi mole di dati e informazioni attraverso la semplificazione dei nuovi media è indispensabile per i giovani candidati ma anche per i lavoratori con maggiore anzianità aziendale perché, soprattutto oggi, non si può mai smettere di imparare!

Come resiste la ristorazione nell’era del Covid

La ristorazione e il Covid-19 non vanno d’accordo. Durante il lockdown, indubbiamente è stata piegata dalla chiusura dei ristoranti, delle pizzerie, dei pub: nessun locale era aperto. Ma la ristorazione resiste, ed è questo il bello: noi italiani amiamo mangiare, e sappiamo come coniugare i piaceri della tavola alla prevenzione della nostra salute. 

Ristorazione e Covid: qual è la situazione?

Per adesso, i ristoranti sono aperti e continuano tuttavia a seguire le regole di prevenzione del Coronavirus; tavoli distanziati, mascherine indossate poco prima di sedersi ai tavoli, igienizzarsi le mani poco prima di entrare nel locale. Poche e semplici regole che ci permettono di uscire, ma di non essere contagiati. 

Indubbiamente, molti ristoratori hanno deciso di investire sul proprio locale: hanno rivalutato il menù, scelto delle operazioni di marketing, investito sui clienti. Purtroppo, c’è anche un’altra faccia della medaglia: tanti locali hanno chiuso, molti ristoratori, dopo una vita trascorsa in cucina, hanno scelto di non riaprire. In questo momento, è importante sostenere i ristoratori, ma anche proteggersi da eventuali contagi. 

Dove mangiare a Rimini 

Una delle mete preferite dagli italiani sin dagli anni ’60 è indubbiamente Rimini. Per il turista stagionale e balneare, Rimini è la meta ideale: hotel e ristoranti per famiglie, parchi divertimento, spiagge e anche storia, grazie ai borghi che si trovano nelle immediate vicinanze. 

ristoranti di pesce a Rimini sono un vero e proprio must. Tra i più famosi e pregiati, troviamo il ristorante “Al Moccolo”, amato per la qualità offerta e per il servizio attento. Il ristorante Prua a Rimini offre una varietà di cruditè invidiabile: pesce fresco e dal sapore che difficilmente scorderemo. Un’altra tappa immancabile è lo Zodiaco; una selezione di primi piatti di pesce e di dolci superlativa. 

Un agriturismo con ristorante a Rimini è il Germano Reale: le sue attenzioni al cliente e la qualità del cibo è davvero indimenticabile. Perfetto per chi desidera rigenerarsi e uscire dalla città, pur rimanendovi vicino.

Arredamento casa: come cambiano i prezzi in tutta Italia

Credete che arredare casa sia un po’ la stessa cosa a tutte le latitudini? Sbagliate. Il budget da destinare all’acquisto dei mobili varia, ed anche parecchio, da uno stato all’altro ed addirittura da una regione all’altra. 

Perché ciò accade? Beh, essenzialmente perché l’arredo casa è un settore commerciale come tutti gli altri e quindi soggetto a macro e micro leggi del mercato che contribuiscono a meglio definire i prezzi di un dato prodotto e che, ovviamente, possono variare in relazione a particolari riguardanti la territorialità.

Quanto costa arredare? I parametri universali

Come si determina il costo di un pezzo d’arredo? Un armadio non è sempre un armadio? No, e vi spieghiamo subito il perché. Innanzitutto conta la qualità del prodotto: una cosa è comprare un mobile in legno massello ed una cosa è comprare un mobile costruito con un materiale che poco si discosta dal cartone. Sotto la voce “qualità” però dobbiamo inserire anche la fattura ed il design nonché l’aspettativa di vita del prodotto. 

Un altro parametro su cui basarsi è la dimensione, la metratura della mobilia. Arredare un angolo cottura, ci arriviamo un po’ tutti, non è esattamente come riempire le pareti di una stanza di una ventina di metri quadri. 

Sul costo finale dell’articolo infine agiscono anche la qualità del servizio e la professionalità del rivenditore. Chiaramente poi dovrete tener conto pure del rapporto qualità-prezzo. Insomma sia che compriate delle cucine a Lecce sia che acquistiate delle cucine a Catania, nessun rivenditore si sognerà mai di chiedervi un compenso superiore o inferiore ad un determinato standard. 

Quanto costa arredare? I parametri territoriali

Ai parametri appena elencati comunque dovrete aggiungerne altri: avrete così un’idea di come possano cambiare i prezzi dei mobili in tutta Italia. Considerate innanzitutto la presenza più o meno massiccia di realtà locali impegnate nella produzione di arredo casa. 

Valutate anche la disponibilità di materia prima, nonché di corsi universitari utili alla formazione di progettisti e designer. Ma non abbiamo ancora finito. In assenza di tali realtà determinate se e come la vostra regione può sopperire a tali carenze. Esistono sufficienti vie di commercio e comunicazione? Le vostre città sono professionalmente appetibili? 

Insomma: rapportate al settore le più comuni leggi del mercato, della domanda e dell’offerta e tutto vi sarà chiaro…

Mercato immobiliare Italia 2020: regione per regione

L’Abruzzo è in piena espansione. Ad oggi il prezzo di vendita al metro quadro è di 1.365€, mentre per l’affitto 6,62€ al metro quadrato al mese (da questo momento proporremo solo il valore), cifre che cresceranno. In calo invece la Basilicata, con un decremento medio che sfora il -10%.

La Calabria è la regione più economica: i prezzi sono crollati e le previsioni vedono una modesta ripresa nel solo settore affitti.

In Campania il valore delle vendite si attesta a 1.838€, e quello degli affitti a 7,22€, e sono previsti rialzi dei prezzi per tutto il 2020 grazie al recente incremento della domanda, ad eccezione di una Napoli in calo.

In libera ascesa l’Emilia-Romagna soprattutto per quello che riguarda le vendita di case a Bologna: compravendite e contratti di locazione alle stelle, e il segno positivo continuerà ad aumentare per tutto l’anno.

Particolare la situazione del Friuli-Venezia Giulia. I dati attuali (1.411€ e 8,02€) sono da interpretare in aumento nelle località turistiche, in flessione per le strutture residenziali.

Non stupisce il Lazio, che registra 2.317€ per le vendite e 11,90€ per gli affitti, numeri destinati a gonfiarsi nel corso del 2020 (nonostante la critica sulle case popolari). Idem Lombardia, con affitti più alti di circa il 2%. Sullo stesso trend è la Liguria, ma lo inverte: crescita esponenziale dei costi d’acquisto/vendita e affitti nella media nazionale.

Marche e Molise giocheranno invece su un’altalena: oscillazioni al ribasso nell’entroterra, che prosegue la tendenza degli ultimi 10 anni, e qualche punto in più lungo le zone costiere. Simile la situazione in Umbria, con variazioni di segno negativo meno forti ma comunque persistenti.

Il Piemonte è in ascesa per volumi di compravendita, segnando un +10% nell’ultimo anno; i costi sono piuttosto contenuti, ma con previsioni di crescita repentina anche sugli affitti.

In Puglia e Sicilia i prezzi sono in stallo, e il trend dovrebbe continuare; vivaci invece i volumi. La Sardegna vivrà invece tra luci delle zone turistiche carissime e in forte crescita, e ombre in flessione dell’entroterra.

Cresce spedito e inarrestabile l’immobiliare di Toscana e Valle d’Aosta, ma da un lato si teme la saturazione del mercato, dall’altro si parla di un anno a venire stabile sulla situazione attuale. Costi simili per il Trentino-Alto Adige, ma con forte incremento dei volumi.

Concludiamo con il Veneto, il cui 2020 si prospetta all’insegna dei prezzi in calo, e si dovrebbe rapidamente raggiungere il potere d’acquisto delle famiglie, anche con la nuova legge sulle case in mansarda.

OIKIA: il nuovo portale immobiliare

Presentiamo un nuovo portale immobiliare che, a pochi mesi dal suo esordio, sta ritagliandosi progressivamente una fette consistenti di un mercato in apparenza già saturo di servizi similari. Con una forte presenza sul territorio, affidata a tecniche di marketing non meno old-school di pubblicità televisive, ma non meno efficaci, OIKIA si pone come un importante player del settore annunci immobiliari online.

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