Quello che devi sapere sul Trattamento di Fine Servizio

Il Trattamento di Fine Servizio (TFS), è quella somma maturata dai dipendenti pubblici nell’arco della loro vita lavorativa. Questa somma sarà erogata dall’ente pensionistico di riferimento che è l’INPS, nei tempi previsti dalla regolamentazione vigente. Si parla al momento di un periodo che può variare da 12 a 48 mesi. Andiamo a vedere come funziona l’erogazione del TFS.

Erogazione del TFS: ci sono tre scaglioni

Fatta premessa importante che il TFS viene erogato d’ufficio e quindi non prevede richieste da parte di colui che va in pensione, ecco i tre scaglioni considerati dall’INPS:

  • Unica soluzione: l’importo complessivo lordo deve essere pari o inferiore a 50.000 euro.
  • Due rate annuali: l’ammontare complessivo lordo deve superiore a 50.000 euro ma comunque inferiore a 100.000 euro. In questo caso si riceverà la prima rata di 50.000 euro e la seconda pari all’importo residuo.
  • Tre rate annuali: l’ammontare complessivo lordo deve essere superiore a 100.000 euro. In questo caso la prima e la seconda rata saranno pari a 50.000 euro e la terza sarà pari all’importo residuo. La seconda e la terza somma verranno pagate rispettivamente dopo 12 e 24 mesi da quella che è la decorrenza del pagamento della prima.

Cessione TFS

Se invece si ha la necessità di avere prima il proprio TFS, vi è la possibilità di accedere ad un finanziamento agevolato, grazie al quale si otterrà l’intera somma dovuta nel giro di massimo 25 giorni, e ad un tasso d’interesse molto vantaggioso. Inoltre, si tratta di un finanziamento che non ha spese d’istruttoria, che non necessita di firme a garanzia, e soprattutto che non tiene conto del fatto che vi siano contemporaneamente altri finanziamenti presenti.

Insomma, si tratta è vero pur sempre di un finanziamento, ma se i tempi di attesta da parte dell’INPS sono troppo lunghi, e per varie ragioni si ha la necessità di accedere al capitale, è pur sempre una scelta importante da poter fare. In questo caso si può contare sulla certezza di avere nelle mani il capitale legato al TFS per pensionati in questione nel giro di un mese, e questo permetti di poter fare i propri progetti.

Il mercato dei prestiti: credit crunch in diminuzione?

Prestiti e Credit Crunch

Credit Crunch in diminuzione ?

Una delle conseguenze della crisi economica è il credit crunch, ovvero la sempre maggiore difficoltà di privati ed imprese ad accedere al finanziamento. Le motivazioni che portano al credit crunch sono diverse, a cominciare dal fatto che le banche e le società finanziarie chiedono delle garanzie sempre maggiori, che non tutte le famiglie o le società hanno, con la conseguenza di rendere praticamente impossibile avere accesso al credito.

Nonostante che il peggio della crisi economica sembra oramai alle nostre spalle, il problema del credit crunch è tutt’altro che risolto. Ancora oggi tante aziende e famiglie sono impossibilitate a richiedere prestiti o finanziamenti, con la conseguenza di dover chiudere (le imprese) oppure di scegliere canali alternativi (che spesso portano a finire nel cappio dell’usura): meno difficoltosi risultano i prestiti a dipendenti, grazie alle garanzie offerte dalla busta paga, ma la problematica resta forte anche in quest’area.

D’altra parte, è vero che il nostro governo sta cercando di combattere questo fenomeno con delle scelte e dei piani di sviluppo appositi. Ultimo in ordine cronologico è ‘Finanza per la crescita’, creato dal Ministero dell’economia, dal Ministero per lo sviluppo economico e da Bankitalia. Questo strumento è finalizzato per permettere alle imprese, in maniera particolare quelle di piccole e medie dimensioni (le più toccate dal credit crunch) di andare oltre gli ostacoli che rendono impossibile richiedere con successo dei finanziamenti. Tra gli strumenti presi in considerazione anche quelli che vogliono una partecipazione maggiore degli enti di risparmio di lungo periodo, come i fondi pensione e le casse previdenziali. Secondo il Velino sembra che solo 26 aziende su 100 sono state in grado di ottenere credito nell’ultimo trimestre dello scorso anno. Nonostante un dato migliore del passato (+8% rispetto al trimestre precedente) si tratta di un valore ancora decisamente basso, che deve essere assolutamente migliorato.