La personalizzazione: un nuovo trend?

Nell’era della produzione di massa e del consumismo, l’individuo cerca sempre più spesso di distinguersi dalla massa e di esprimere la propria unicità. Ecco perché sempre più aziende, dai grandi marchi alle piccole imprese, stanno mettendo in atto strategie che permettano ai propri clienti di avere prodotti unici e personalizzati. Un esempio lampante? I tovaglioli personalizzati, che stanno diventando un must-have in molte occasioni, dai matrimoni ai ristoranti d’alta classe.

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L’industria chimica in Italia

L’industria chimica in Italia è uno dei settori economici più importanti, figurando al quarto posto per ordine di importanza. Capace di fare scuola nel resto del Mondo. Con una produzione ad alto valore aggiunto che supera i 55 miliardi di euro, quasi il 10 percento del totale europeo. Figurando così terza nel vecchio continente. Mentre a livello mondiale è 12ma.

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Reco e le altre: alla scoperta del settore delle resistenze industriali

Quando parliamo di resistenze industriali ci riferiamo a prodotti ben precisi, ovvero quelle che di fatto sono componenti adatte al riscaldamento elettrico dei fluidi liquidi e gassosi, che vengono realizzate da industrie leader del settore. Sono dette appunto resistenze perché rappresentano nello specifico degli elementi riscaldanti, dotate anche di elementi di fissaggio cine nippli filettati, boccole filettate, flange e cosi via. 

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Lo stato del turismo per l’autunno 2021

Qual è lo stato del turismo per l’autunno 2021? Che cosa possiamo aspettarci dall’offerta turistica al momento? Dopo il periodo di quarantena, c’è sempre voglia di ripartire e di dimenticare il periodo: quale modo migliore se non quello di fare un viaggio, una vacanza rilassante e riprendersi del tutto? Il mercato turistico in Italia per l’autunno punta tutto sulla bellezza di luoghi magici.

Città d’arte e musei a cielo aperto

Da Torino a Firenze, da Roma a Palermo, i turisti stanno riscoprendo le bellezze nostrane, e non c’è proprio niente di meglio di avere l’occasione di fare un giro per le città d’arte più famose di sempre. Dal momento in cui non fa ancora molto freddo, però, è possibile girare liberamente per le vie della città. Ed ecco che Firenze, con i suoi mille tesori, è la località ideale in cui fare un weekend fuori porta. Che dire poi di Roma, la capitale d’Italia? Perfetta.

L’estate è finita, ma la voglia di mare no

Fare una vacanza in sicurezza ad Alba Adriatica è davvero l’ideale per chi desidera salutare l’estate. Oltre ad avere un’offerta turistica mirata per tutti – adatta alle coppie, famiglie in viaggio con bambini o gruppi di amici – Alba Adriatica sa mettere a proprio agio i turisti. Sebbene l’estate sia finita, c’è sempre un po’ il desiderio di trascorrere qualche giorno al mare, magari godendosi gli ultimi raggi solari prima dell’inverno. Tra l’altro, essendo bassa stagione, non ci sarà nemmeno la solita calca e ci si potrà godere dei giorni super rilassanti.

Alla scoperta dei borghi medioevali

Con la campagna vaccinale di Covid-19 abbiamo fatto dei passi in avanti. Tuttavia, i turisti per il momento stanno riscoprendo il piacere di fare una vacanza in Italia e di andare a caccia di tesori inestimabili. Abbiamo la fortuna di vivere nel Bel Paese, dove è possibile ovviamente fare un salto nei principali borghi medioevali. Ci vengono in mente i più famosi, come San Leo o Santarcangelo di Romagna, locali nella Riviera Romagnola. Sono degli enormi punti di riferimento per chi vuole vivere una vacanza in sicurezza senza rinunciare alla storia, all’arte, alla cultura e all’offerta gastronomica di una cucina tipica e tradizionale.

I trend per l’arredamento che non ci aspettavamo

Quali sono i trend per l’arredamento che proprio non ci aspettavamo ma che hanno saputo conquistare il cuore degli appassionato di design? L’arredo, si sa, può cambiare ogni anno, e sono stati tanti gli stili che si sono susseguiti nel tempo, e che ogni tanto magari ritornano. Tuttavia, non vogliamo solo concentrarci sui grandi classici o evergreen, ma anche sulle nuove tendenze.

Grès Porcellanato

Il pavimento in grès porcellanato è ormai diventato un classico senza tempo. In pochi anni si è letteralmente affermato sul mercato fino a diventare più di un trend. Presenta delle caratteristiche molto ben precise: anzitutto, è elegante e raffinato, ma soprattutto è resistente, adatto a chiunque. L’elevata resistenza all’usura lo rende ideale in molti ambienti, dalla cucina al bagno, ma anche in camera da letto. Dal momento in cui non assorbe molta acqua, è persino indicato per gli spazi esterni.

Stile classico e tradizionale? Sì, tornano in tendenza

Dopo un periodo in cui non si è parlato altro che della passione per lo stile moderno, se non addirittura minimal, ecco che cresce la richiesta e la domanda verso lo stile classico e tradizionale. Un arredo che dopotutto non può passare di moda e che ancora oggi attira tantissimo. C’è un altro aspetto da considerare: il design classico dà un senso di famiglia e di calore senza eguali. 

Vince lo stile eclettico

Tanto nel mondo della moda che dell’arredo vince lo stile eclettico. In poche parole, le persone vogliono esprimere la propria personalità, rendere unico e speciale il proprio spazio abitativo. Per fortuna, ci sono molti modi per distinguersi, come introdurre dei mix di colori particolari, per uno stile inconfondibile e proprio.

Domotica

Forse non ci aspettavamo che la nostra casa sarebbe diventata sempre più tecnologica e in grado di rispondere alle nostre esigenze. Dai comandi vocali fino agli impianti domotici, però, abbiamo la possibilità di realizzare uno spazio abitativo smart e intelligente.

Un vero e proprio passo in avanti verso il futuro, verso soprattutto una casa che possa essere pronta per ogni evenienza, ben protetta. A parere nostro è tra i trend del 2022 da non lasciarsi sfuggire.

Il Covid e il boom del take away

Nell’ambito dello stato di emergenza e nello stato delle misure amministrative, la ricezione al pubblico è vietata per alcuni edifici pubblici e in particolare ristoranti e bar, che sono limitati alla consegna e portare fuori. ! Nell’era Covid-19, le chiusure dei canali tradizionali di vendita di abbigliamento e tanto altro, hanno trainato gli ordini online e, gli e-commerce hanno preso sempre di più il sopravvento sui negozi fisici.

Ma purtroppo non ci può essere affollamento nel mondo che convive con il coronavirus e le indicazioni che lo disciplineranno dovranno accodarsi a delle linee guida. Il non assembramento è una questione fondamentale!

A questo proposito il take away sta vivendo una crescita senza precedenti. Questo mercato, che riguarda principalmente il cibo tradizionale o veloce, è lontano dall’essere saturo. Diventa quindi fondamentale per i ristoratori, ma anche per tutti gli amanti del cibo compresi, posizionarsi lì!

Sono consentiti il take-away e non solo la consegna a domicilio, con orari però dedicati e appuntamenti ben precisi per il ritiro, un po’ come dovrebbe essere nella parrucchiera e nei centro estetici. Se durante l’emergenza sanitaria bar e ristoranti potranno sostituire l’accoglienza al pubblico con il take-away, non tutti erano in grado di farlo prima… A parte l’emergenza sanitaria, quali strutture possono praticare il take-away? Affinché un bar o un ristorante svolga un’attività da asporto è necessario, cumulativamente:

  • averlo dichiarato tra le sue attività svolte per lo stabilimento interessato ;
  • di essere espressamente autorizzato a farlo dal suo contratto di locazione commerciale.

Tuttavia, in questo contesto, i decreti hanno, di fatto, autorizzato bar e ristoranti a esercitare l’attività di asporto durante l’emergenza sanitaria, anche quando non compare nel loro contratto di locazione.

Ristoratori e commercianti offrono un servizio di consegna, inoltre esistono delle piattaforme che riuniscono i ristoranti che producono la loro offerta e garantiscono la consegna ai propri clienti. Hanno solo il ruolo di connettere e portare affari. Prendono una commissione dal 10% al 15% per ordine, ma offrono comunque a ristoratori e commercianti una presenza digitale completa (Internet, App, social network). I clienti beneficiano del servizio clienti, che contribuisce al successo di questa tipologia di piattaforma.

Le regioni dell’edilizia in Italia

Il progresso del mercato edilizio nel nostro paese è minore alla media europea stimata nel 3,1%; soltanto il Regno Unito, alle prese con le incognite della Brexit, ha registrato un trend del mercato edilizio peggiore di quello italiano.

Negli anni, in Italia il settore edilizio ha visto tanti alti e bassi, ovvero momenti di crescita, alternati da periodi di crisi che hanno portato addirittura al fallimento di parecchie aziende. Oggigiorno, invece, si prospetta una leggera ripresa: nelle imprese edili di ieri (fra il 2008 e il 2016), la crisi ha condotto alla scomparsa sul mercato di oltre 120 mila imprese di costruzioni; il Bel Paese ha segnato un timido aumento degli occupati solo nel 2017 (circa 5.000 unità); nelle imprese edili di oggi (biennio 2020-2021), per fortuna il settore edilizio è in ripresa, infatti è prevista una crescita di 4,5 miliardi.

Sostenibilità, digitalizzazione e materiali innovativi, sono le parole chiave del futuro settore edilizio in Italia. Complice di ciò sono sicuramente i nuovi processi produttivi e l’innovazione nei prodotti, insieme alle tecnologie digitali che rappresentano gli elementi essenziali per un adeguamento ai cambiamenti di un mercato sempre più globale. E’ definita edilizia 4.0 ciò per cui si punta al rinnovamento di processi e materie prime per costruire edifici che siano più dinamici sotto il punto di vista energetico. 

In Italia, le regioni settentrionali vanno meglio nei settori edilizia, fanno da guida Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e Piemonte nella classifica sull’edilizia che sintetizza gli indicatori sulle emissioni di CO2 da settore residenziale e la riqualificazione energetica degli edifici.

Edilportale è un Marketplace, si tratta di un luogo virtuale italiano in cui rivenditori, imprese e professionisti che vendono e acquistano prodotti, materiali e attrezzature da costruzione ( ad esempio intonaci a Rimini, vernici e collanti, coperture, strutture, isolamento, porte e finestre e tanto altro in tutta Italia). I professionisti si occupano di realizzare e aggiornare le schede prodotto, complete di specifiche tecniche, informazioni sull’azienda, referenze, file BIM e 3D, elenco dei rivenditori e un forum di richiesta informazioni. In questo modo è possibile entrare direttamente in contatto con progettisti, architetti, ingegneri, costruttori e imprese.

Coronavirus: come cambia il settore lavoro

I grandi e improvvisi mutamenti che stanno investendo l’intero tessuto sociale, letteralmente travolto dall’emergenza provocata dalla pandemia Coronavirus, stanno avendo importanti ripercussioni anche sul mondo del lavoro.

Un numero elevatissimo di aziende ha urgenza di ripensare la propria organizzazione e di snellire tutti quei processi tradizionalmente svolti all’interno di uffici e studi. 

Procedure consolidate e consuetudini vengono rapidamente messe da parte, gli spazi fisici vengono abbandonati per dare il via ad un processo di rinnovamento che, in condizioni normali, avrebbe trovato piena applicazione solo tra qualche anno.

“Il Coronavirus è un prezioso esperimento di sociologia”

Il primo passo di questo processo è certamente il Lavoro Agile, i cui vantaggi sono ben descritti da  Domenico De Masi  professore emerito di Sociologia del lavoro presso l’Università “La Sapienza” di Roma.

 In qualità di fondatore della SIT, Società Italiana Telelavoro, per la diffusione del telelavoro e la sua regolamentazione sindacale, il professor De Masi non ha esitato a definire il Coronavirus un “prezioso esperimento di sociologia , sottolineando come lo smart working applicato all’improvviso ed in larga scala per favorire il distanziamento sociale, sia da considerare, in termini di benefici e produttività, “il modo migliore di lavorare”.

Quanto era diffuso il lavoro agile prima dell’attuale emergenza sanitaria?

Uno studio condotto dall’Osservatorio smart working del Politecnico di Milano riferisce che nel 2019 erano 570.000 i “lavoratori agili” in Italia, numero in crescita del 20% rispetto all’anno precedente, ma, stando ai dati dell’Eurostat, il nostro Paese è ancora sotto la media europea per utilizzo dei vantaggi forniti dalla tecnologia.

 Il motivo di questo ritardo in Italia è da imputare, secondo l’analisi del professor De Masi,  ad “una resistenza patologica al cambiamento”, nonostante evidenti vantaggi per le aziende, i lavoratori e l’ambiente. 

Lo Smart Working consente infatti un importante contenimento dei costi di gestione delle strutture aziendali, un generale alleggerimento dei processi produttivi, una maggiore flessibilità oraria per il lavoratore e una drastica riduzione dei livelli di inquinamento atmosferico in città. 

Nel nostro Paese, prima dell’emergenza sanitaria, lo Smart Working oltre a non essere largamente diffuso, era applicato a livello opzionale esclusivamente a seguito di accordi individuali. 

Oggi i decreti del Governo hanno di fatto liberalizzato questa forma di lavoro consentendo alle aziende di scegliere il lavoro agile senza accordo individuale. 

Siamo pronti a far nostro questo modo di lavorare?

Per cogliere appieno questa opportunità le aziende dovranno riorganizzare  gerarchie e collaborazioni, gestire efficacemente le persone radunandole non più attorno ad tavolo ma attorno a un progetto, in modo snello, dimenticando gli uffici e le riunioni in spazi rigidamente interpretati.

Alle diverse figure professionali coinvolte in questo processo si chiederà di far proprio un nuovo schema mentale e di accogliere una vera e propria rivoluzione culturale del lavoro. E, di conseguenza, della formazione: se prima conseguire un diploma di laurea online era considerato un’ “alternativa”, ora e per molto tempo sarà considerata la normalità.

Come sottolineato in una interessante guida sulle professioni del futuro realizzata da Risorse.it da tempo impegnata nella creazione di percorsi formativi su misura per i lavoratori nell’ottica di un “long life learning” (e ora in prima line per lo sviluppo dello Smart Working), è fondamentale focalizzare la formazione nell’ambito della tecnologia e del digitale.

Imparare a gestire grandi mole di dati e informazioni attraverso la semplificazione dei nuovi media è indispensabile per i giovani candidati ma anche per i lavoratori con maggiore anzianità aziendale perché, soprattutto oggi, non si può mai smettere di imparare!