Punto crisi italiana: crisi economica ha colpito innanzitutto le industrie

crisiLa crisi economica non ha risparmiato nessun settore: turismo, industria, terziario, tutto è più povero di qualche anno fa. Sono tantissime le persone che dal 2009 (anno di inizio della crisi, anche se in Italia è arrivata qualche mese dopo) ad oggi hanno perso il lavoro. Secondo una recente analisi che arriva direttamente dall’UE, di cui ne ha dato notizia il Corriere della Sera, per l’Italia le cose non vanno assolutamente bene e si prevede che il PIL 2013 del nostro paese sarà in calo del 1,8%. Rimane invece invariata la previsione del PIL per il 2014: +0,7%.

Uno dei settori che è risultato essere più in crisi nel corso di questi ultimi anni è quello dell’industria, con tante fabbriche chiuse e tanti posti di lavoro in meno. Tra i vari settori industriali, quello delle auto è stato uno con la peggior crescita (o con la maggior decrescita), anche in virtù del fatto che le banche hanno chiuso i rubinetti del credito, il che significa che diventa più difficile avere dei prestiti personali, magari per comprare una vettura, il che, di conseguenza, porta ad evitare di acquistare auto.

Tra le tante aziende che sono state colpite dalla crisi o dalla concorrenza, in questo caso orientale, c’è l’italianissima Mivar, che chiuderà i battenti alla fine di questo anno. Come detto dal suo patron di sempre, Giuseppe Vichi, “la Mivar non esiste più” a causa, prevalentemente, di ragioni economiche.

Il “made in Italy” non aiuta tanto, anche in considerazione del fatto che sono sempre di più le aziende del nostro paese che sono state vendute ad imprese estere.