La Mivar chiude i battenti?

mivarChiude la Mivar, storica azienda italiana produttrici di televisioni, che dal 1945 ha realizzato prodotti finiti, almeno una volta, nelle case di tutti gli italiani. Mivar nasce proprio nell’anno in cui è terminata la Seconda Guerra Mondiale, per volere di Carlo Vichi, oggi 90enne. Il nome è l’acronimo “Milano Vichi Apparecchi Radio”.

La sorte dell’azienda è legata alla fine del tubo catodico e all’arrivo dell’LCD, come ha spiegato lo stesso Vichi, sia perché i componenti di questa tecnologia sono di provenienza orientale, sia perché i costi di manodopera che la Mivar doveva affrontare erano decisamente alti rispetto ad altri concorrenti. Questo ha portato l’azienda, soprattutto negli ultimi anni, a vendere ogni pezzo in perdita, dunque la fine era inevitabile.

Dal 2001 Mivar è perennemente in perdita e l’unico motivo per cui non ha chiuso è che ogni anno il signor Vichi ripianava le perdite di tasca propria. La parabola della crisi si nota anche andando a guardare il numero dei dipendenti aziendali: nel 1998 erano circa 1.000, nel 2008 erano scesi a 500, mentre oggi ci sono circa 40 persone, che si ridurranno a 4 o 5 per i prossimi due anni, dato che si tratterà solo di fornire la garanzia legale agli apparecchi che sono stati venduti fino a questo anno.

Mivar chiude i battenti dunque? La risposta è “no”, anche se nessuno in casa Vichi vuole farsi illusioni. Il nome cambierà il Milano Vichi Arredamenti Razionali, dunque un nuovo tipo di attività che sarà guidato direttamente da Luisa e Valeria Vichi, le figlie del patron Giuseppe. Ci auguriamo che anche questo storico di Italia non vada via.