Mercato immobiliare Italia 2020: regione per regione

L’Abruzzo è in piena espansione. Ad oggi il prezzo di vendita al metro quadro è di 1.365€, mentre per l’affitto 6,62€ al metro quadrato al mese (da questo momento proporremo solo il valore), cifre che cresceranno. In calo invece la Basilicata, con un decremento medio che sfora il -10%.

La Calabria è la regione più economica: i prezzi sono crollati e le previsioni vedono una modesta ripresa nel solo settore affitti.

In Campania il valore delle vendite si attesta a 1.838€, e quello degli affitti a 7,22€, e sono previsti rialzi dei prezzi per tutto il 2020 grazie al recente incremento della domanda, ad eccezione di una Napoli in calo.

In libera ascesa l’Emilia-Romagna soprattutto per quello che riguarda le vendita di case a Bologna: compravendite e contratti di locazione alle stelle, e il segno positivo continuerà ad aumentare per tutto l’anno.

Particolare la situazione del Friuli-Venezia Giulia. I dati attuali (1.411€ e 8,02€) sono da interpretare in aumento nelle località turistiche, in flessione per le strutture residenziali.

Non stupisce il Lazio, che registra 2.317€ per le vendite e 11,90€ per gli affitti, numeri destinati a gonfiarsi nel corso del 2020 (nonostante la critica sulle case popolari). Idem Lombardia, con affitti più alti di circa il 2%. Sullo stesso trend è la Liguria, ma lo inverte: crescita esponenziale dei costi d’acquisto/vendita e affitti nella media nazionale.

Marche e Molise giocheranno invece su un’altalena: oscillazioni al ribasso nell’entroterra, che prosegue la tendenza degli ultimi 10 anni, e qualche punto in più lungo le zone costiere. Simile la situazione in Umbria, con variazioni di segno negativo meno forti ma comunque persistenti.

Il Piemonte è in ascesa per volumi di compravendita, segnando un +10% nell’ultimo anno; i costi sono piuttosto contenuti, ma con previsioni di crescita repentina anche sugli affitti.

In Puglia e Sicilia i prezzi sono in stallo, e il trend dovrebbe continuare; vivaci invece i volumi. La Sardegna vivrà invece tra luci delle zone turistiche carissime e in forte crescita, e ombre in flessione dell’entroterra.

Cresce spedito e inarrestabile l’immobiliare di Toscana e Valle d’Aosta, ma da un lato si teme la saturazione del mercato, dall’altro si parla di un anno a venire stabile sulla situazione attuale. Costi simili per il Trentino-Alto Adige, ma con forte incremento dei volumi.

Concludiamo con il Veneto, il cui 2020 si prospetta all’insegna dei prezzi in calo, e si dovrebbe rapidamente raggiungere il potere d’acquisto delle famiglie, anche con la nuova legge sulle case in mansarda.

Disoccupazione 2014: un fenomeno che non si estingue

online-jobs-concept-1417325-mE’ uno dei fenomeni più dilaganti da qualche anno a questa parte e non accenna a scemare, ma andrebbe limitato e riportato entro certi limiti il prima possibile: stiamo parlando della disoccupazione, fenomeno sociale che ha degli effetti collaterali devastanti sia a livello personale che di società.

Una persona che non ha un lavoro è un individuo che non riesce ad avere soddisfazione. Sia che si tratti di giovani che cercano la loro prima esperienza lavorativa che persone che, a causa della crisi economica, hanno perduto il lavoro, non riuscire a produrre e a “portare a casa la pagnotta” è una vera e propria piaga.

Il problema della disoccupazione c’è in ogni comparto produttivo, da quello turistico fino a quello industriale, sia tra le grandi aziende che tra le piccole e medie imprese. A livello industriale, purtroppo, sono tantissime le grandi fabbriche italiane che, a causa della crisi economica, sono costrette a mandare i dipendenti in cassa integrazione o a tagliare i turni di lavoro, con delle conseguenze decisamente pesanti, oltre che sulla ditta stessa, anche sui dipendenti che vedono un calo delle loro entrate.

Per rispondere alla disoccupazione è importante non perdersi mai d’animo e dedicare il periodo in cui non si lavora a fare qualche cosa di costruttivo, come curare la propria formazione personale seguendo dei corsi online per disoccupati, organizzati appositamente per sviluppare delle specifiche competenze da poter poi spendere nel mercato del lavoro e tornare il prima possibile “in pista”.

La disoccupazione è una cosa brutta, è vero, ma due delle armi più forti per poterla combattere sono l’ottimismo e l’ingegnosità.